martedì 2 agosto 2011
"-Bisogna accettare il bambino,dunque riconoscergli lo stato di persona;
-Bisogna pensare che qualsiasi bambino è educabile;
-Bisogna darsi la pena di osservare il comportamento del bambino e quello proprio;
-Bisogna accettare i giudizi dei criteri di sviluppo:mentale,psico-motorio, psico-sociale
-Bisogna accettare il fatto che altri possono aiutarci a capire
infine..
Pensare che lo scopo dell'educazione non è di imparare a leggere o a mettere insieme dei blocchi ma che l'educazione deve porsi come scopo di dare al bambino la massima utilizzazione delle sue possibilità"
Cosa ne dite? sono punti estremanente essenziali che a volte richiedono tempo ma l'importante è la riuscita!
venerdì 27 maggio 2011
Ora ci soffermiamo proprio sull'ATTEGGIAMENTO EDUCATIVO!
Grazie al libro "Voyer" abbiamo capito varie sfacettature essenziali per un futuro lavoro educativo tanto che il libro ora ci viene" in aiuo" per quanto riguarda l'educazione.
Per Voyer l'educazione non consiste nel trasmettere una verità ma essa ha come scopo l'avvenire,e indubbiamente anche il divenire.
Tuttavia la difficoltà dell'azione educativa è di conciliare i due termini che seguono e che non sono contradditori ossia la nozione di sforzo e di libertà del bambino.
Per essere educativa un'azione dev'essere voluta, pensata e controllata ma dall'altra parte il bambino deve vivere la situazione con tutto il proprio essere deve,avere la sensazione di scoprire e di educarsi da solo.
Per favorire una relazione autentica l'educatore DEVE:
- Creare un clima di sicurezza: in sezione il bambino deve sentirsi a casa sua, felice e desideroso di agire
- Creare o meglio suggerire delle situazioni educative alla portata del bambino e che rispettino i suoi interessi
- Rispettare le leggi fondamentali dell'apprendimento: alternanza delle attività,tempi di riposo
- Favorire l'autonomia del bambino all'interno del gruppo e anche la sua integrazione al gruppo;
- Favorire il dialogo e favorire così i mezzi dell'espressione e della comunicazione.
L'atteggiamento educativo è una presenza:
-VOLONTARIA: perchè deriva da una scelta;
-ATTIVA: perchè si ha intenzione di aiutare
-ACCETTATA DAL BAMBINO: nè contestata, nè subita
-CALOROSA E AUTENTICA!
giovedì 12 maggio 2011
La vita corrente è fatta di conflitti e l'educazione che è un aspetto della relazione far individui non è esente.
Il bambino deve essere dunque preparato e l'educazione stessa consiste al tempo stesso nel dare al bambino i mezzi per superarli e nel condurlo ad accettare l'inibizione,eventualmente la repressione di certi desideri incompatibili con la vita in società.
Si arriva così alle nozioni di RISPETTO dell'altro!"
"Leducazione però deve anche aiutare il bambino a risolvere i conflitti quando si presentano e anche n questo caso l'adulto è sovente implicato nell'affrontarsi delle personalità.
Per aiutare il bambino l'adulto deve dunque,accettare di avere torto e di non essere onnipotente!"
Le relazioni bambino-adulto diventano allora vantaggiose per il bambino ma allo stesso tempo arricchiscono l'adulto in quanto favoriscono l'indispensabile atteggiamento di riflessione su se stessi.
martedì 19 aprile 2011
Il tema riguarda" I problemi dell'adulto con se stesso".
Secondo Voyer se il bambino viene dimenticato dipende dal fatto che l'adulto ha preso delle cattive abitudini ma anche dal fatto che questi è troppo preoccupato dei propri problemi per essere capace di pensare a quelli del bambino.
"L'educazione verso il bambino da parte dell'adulto deve essere un dialogo fra due personalità,l'adulto e il bambino personalità che sono cariche della loro storia.
Per accettare il bambino l'edulto deve dapprima accettare se stesso,occorre in sè in bambino che è stato.
Accettarsi vuol dire tentare di essere quel che si è veramente,sentirsi bene "nella propria pelle" e non rappresentare la parte di quel che si vorrebbe essere.
Bisogna quindi entare in rapporto con se stessi e interrogarsi sul significato del proprio comportamento."
Spero che tramite queste parole possa essere stata d'aiuto a degli educatori o ai possibili futuri educatori!
mercoledì 30 marzo 2011
giovedì 24 marzo 2011
Volevo ora parlarvi del tema che vi avevo accennato ultimamente ossia "Adulto e bambino:problema dell'autorità" tratto sempre da Voyer.
Secondo Vayer " la funzione fondametale dell'adulto è di facilitare l'accettazione di sè da parte del bambino,e ,di conseguenza l'accettazione delle proprie difficoltà.
Questo può avvenire soltanto se il bambino non si sente "giuduicato" nelle sue azioni.
L'insuccesso in un tentativo è stimolante e per questo motivo è fonte di progresso,nella misura in cui non svalorizza.
Perchè il bambino possa accettarsi occorre che l'adulto accetti il bambino con i suoi disturbi e con i comportamenti che possono derivare."
" Da qui sorge il problema dell'autorità :l'adulto ha preso l'abitudine di sentirsi implicato nel comportamento del bambino che gli viene affidato.Ne deriva che si sente umiliato dall'insuccesso o lusingato dal successo del bambino. L'azione viene guidata soltanto dall'adulto e in tutto questo il bambino viene dimenticato!"
Necessita allora che l'adulto cessi di desiderare al posto del bambino la sua funzione è di favorire le scoperte!
mercoledì 2 marzo 2011
Ora tratto sempre nel libro di Voyer spiego proprio:"LA FUNZIONE DELL'ADULTO:LA PRESENZA".
Secondo Voyer la funzione dell'adulto è di favorire lo sviluppo di tutti gli aspetti della personalità del bambino" egli deve creare un clima ed una relazione che rispondano ai bisogni fondamentali del bambino: SICUREZZA E AUTONOMIA".
Tale clima di fiducia reciproca è legato alla SUA PERSONA.
L'atteggiamentodell'adulto davanti al bambino è un "atteggiamento di rispetto,di accettazione del bambino qual'è,e di fiducia nelle sue possibilità latenti.
Un simile atteggiamento che possiamo chiamare presenza,viene sentito istintivamente e spontaneamente dal bambino con il quale si stabilisce una condizione di simpatia e di affetto;condizione di qualsiasi vero clima educativo".
Tratterò nei seguenti post alcuni temi interessanti quali:
-"l'adulto e il bambino:il problema dell'autorità"
-"il problema dell'adulto con se stesso"
-"la risoluzione dei conflitti"
-"l'atteggiamento educativo"
Ci sentiamo nei prossimi post!
Buona serata ragazzi!
mercoledì 23 febbraio 2011
io abbastanza bene volevo aggiornarvi che ho iniziato il tirocinio..che bellezza immezzo a quei bambini!!
Cercherò poi negli ultimi post di collegare il ruolo dell'educatore al nido tramite il progetto di tirocinio che è proprio legato all'espressione corporea,verbale e grafica!
Sono arrivata a spiegare l'espressione verbale e grafica ora mi manca quella corporea!
"Per espressione corporea intendiamo delle azioni sotto forma di immagini o rappresentate,come nelle scene,nei girotondi,nei canti mimati.Tutte queste attività sono interessanti in quanto conducono il bambino a inserirsi nel mondo degli altri bambini."
Due sono gli aspetti legati all'espressione corporea:
- IL GIOCO
- Il GIOCO FUNZIONALE
Il gioco è l'espressione fondamentale del bambino e l'educatore o il genitore deve sempre pensare che esiste un secondo aspetto nel gioco ossia IL GIOCO SPONTANEO ossia il gioco per il proprio piacere,il gioco che permette al bambino di essere se stesso!
Il gioco funzionale sono l'insieme di attività in cui il bambino corre,salta,si arrampica per il solo piacere di utilizzare il proprio corpo.Tale gioco è importante per l'equilibrio emotivo ma anche per la messa in gioco delle funzioni fisiologiche che il bambino non ha più sovente la possibilità di esercitare nelle condizioni di vita attuali.
venerdì 11 febbraio 2011
Ora passo a spiegare l'espressione verbale..
Mentre l'attività grafica e la sua utilizzazione è un'attività individuale relativamente indipendente;per il linguaggio invece è proprio il suo contrario infatti esso "è un processo sociale,una messa in rapporto con gli altri.un inserimento nella società".
L'espressione grafica viene sostituita sul piano educativo dall'espressione verbale che prende origine dallìespressione del corpo.
Infatti l'adulto guiderà il bambino nelle sue prime espressioni verbali e perchè esso possa esprimersi verbalmente occorre:
-che ne abbia i mezzi;
-che senta parlare e che gli si parli;
-che abbia il desiderio di parlare.
"spetta però all'adulto creare le condizioni che favoriscano l'espressione del bambino; e poichè il linguaggio si sviluppa in un contesto relazionale ed è un aspetto della relazione ,l'adulto deve costruire un mondo che offra sicurezza e che favorisca lo sviluppo delle relazioni con gli altri" .
Capiamo quindi quanto sia importante proporre giusti stimoli al bambino !
Spiegherò nel seguente post cosa sia infine l'espressione corporea!
Ciaooo lettori
sabato 29 gennaio 2011
Vabbè..io continuo magari avrò qualche visita..
Allora.. nell'ultimo capitolo del libro di Voyer si parla proprio della funzione dell'adulto perchè il bambino possa esprimersi sia graficamente,verbalmente e anche mediante l'espressione corporea.
Quindi possiamo capire quanto sia difficile il ruolo dell'educatore oggi.
Vorrei spiegare i tre termini utilizzati da Voyer in modo d'avere un quadro totale di ciò che si dice.
Vayer intende con espressione grafica="è un'attività naturale del bambino legata alla conoscenza del mondo degli oggetti e del mondo degli altri."
"Vi sono 3 aspetti nell'espressione grafica:
- la funzione grafica:è l'uso del corpo,quello del braccio e della mano,associato all'uso degli strumenti per scrivere"
- la rappresentazione grafica legata alla conoscenza
- il linguaggio grafico che è al tempo stesso proiezione di sè e mezzo di comunicazione.
Questi aspetti secondo Voyer evolvono parallelamente e si rinforzano gli uni con gli altri grazie all'educazione ed utilizzazione.
Vi spiegherò nei post successivi ciò che significa espressione verbale e corporea.!!!!
mercoledì 19 gennaio 2011
Questi altri possono essere intesi genitori,amici,parenti ma anche e soprattutto educatori.
Inoltre nel libro si dà alcuni cenni su possibili metodi affinchè l'adulto possa instaurare una sicura,efficace e duratura relazione.
Nei prossimi post inizieremo ad addentrarci nella teoria!!
Ciaoo ragazzi
martedì 11 gennaio 2011
Nel corso di questo periodo vorrei continuare il mio forum di discussione sul ruolo e sulla relazione tra educatore e bambino..Durante il mio percorso universitari ho avuto modo di poter leggere e quindi studiare un libro interessante di Pierre Vayer "educazione psicomotoria nell'età prescolastica".
Voi vi chiederete che cosa c'entri con il mio tema trattato..ma vi spiegherò tutto nei successivi post!
Buona GIORNATA !!!!!